Vittoria. 26 agosto 2021
La Sicilia tutta, stando alle dichiarazioni rese dal Governatore Musumeci, si appresta a diventare, in compagnia di altre due regioni, zona gialla.
La provincia di Ragusa, con Vittoria in testa, è quella che ha fatto registrare un numero preoccupante di positivi.
Lasciando da parte qualunque retorica o critica, sorgono dubbi legittimi che molti lettori pongono alla redazione e che noi ribaltiamo agli organi istituzionali competenti, ribadisco, non per mera polemica, ma per amore di verità e perché si possa provvedere, qualora ve ne fosse bisogno, a ritoccare i protocolli Asp, Usca e chi più ne ha più ne metta. Mi riferisco a questo primo ente, a cui è collegato anche il secondo, perché ho toccato con mano e sono testimone diretto, di quanta superficialità e molto spesso improvvisazione, si utilizza per gestire utenti disperati che da oltre 40 giorni sono isolati nelle proprie case.
Per fare un esempio che ricalca in toto la maggioranza dei casi, ve ne racconto uno.
Due coniugi, entrambi partite Iva con attività diverse, senza l’ausilio di collaboratori lui e con personale dipendente lei, si beccano il Covid. Stanno in isolamento perché sono persone perbene e dopo 21 giorni, si sottopongono a tampone molecolare, risultando ancora positivi.
Trascorrono altri giorni e si arriva a 40, con entrambe le attività chiuse, quindi improduttive, si rivolgono all’Asp, nello specifico all’Usca.
Formulano delle domande e chiedono informazioni, tra cui: quanto dobbiamo stare ancora in quarantena? Risposta: trascorsi 21 giorni, l’ufficio non esegue tamponi gratuiti e chi è in isolamento, può uscire, secondo proticollo, con la mascherina, può frequentare luoghi all’aperto ma non può andare in luoghi chiusi.
Quindi, se volesse, potrebbe andare pure a lavorare, considerato che chi ha una attività propria, lasciando la porta chiusa, non apparecchia la tavola.
E i tamponi? Ne vogliamo parlare?
Un molecolare, eseguito in un laboratorio privato, ha un costo di 50 euro, se i componenti di un nucleo familiare sono 4, servono 200 euro. Ergo, la gente non si controlla più e va in giro.
A parte l’irridemibilità congenita dei vittoriesi, vogliamo spezzare una lancia anche in favore di questa gente?
Ma che “Razza” di comportamenti sono questi?
Non si potrebbe intervenire sull’assessorato della sanità regionale e sulla presidenza, per rivedere tutto quello che non va?
Auspico che a questo editoriale segua una risposta, la gente è esasperata. Grazie.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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