Vittoria. 27 giugno 2022
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Estate: scuole chiuse, sole, mare e…cyberbullismo. Aggredire, prendere in giro, vituperare online un coetaneo, non importa se conosciuto, è di gran “moda” anche d’estate. Soprattutto d’estate. Perché la violenza delle parole non va mai in ferie. Sono le parole dure, di odio, quelle affilate più e meglio di coltelli, che lacerano il cuore e inondano di pensieri negativi la mente delle vittime. Anche col solleone. Anche nella stagione che per nove ragazzi su dieci è la più bella dell’anno. E che per qualcuno rischia invece di diventare la più brutta di sempre. Perché è d’estate che i giovani smanettano di più. Gli “iperconnessi”, li chiama Jean M. Twenge, psicologa americana. Perché è d’estate che cala l’attenzione degli adulti verso le emergenze giovanili. Grave, significa abbassare la guardia di fronte ad un avversario che non aspetta altro per mettere a segno il pugno da Ko. Lo sanno bene i violenti che usano la rete, ne sono consapevoli anche le vittime delle aggressioni online. Attenzione genitori. Non è questo il momento delle sottovalutazioni e della indifferenza riguardo il mondo dei ragazzi. La chiusura delle scuole, l’allentamento delle restrizioni sanitarie e sociali, la voglia matta di divertirsi e di chattare col mondo, hanno generato la situazione ideale per gli attacchi dei bulli digitali. I quali hanno già fatto le loro scelte. Prima una, poi due e tre vittime. Quindi decine, centinaia e migliaia. Accade in tutta Italia. Sta succedendo anche in provincia di Ragusa. Da dove io e i miei colleghi dell’ambulatorio antibullismi della Asp, che mi onoro di coordinare, abbiamo già risposto a svariate decine di telefonate e di mail traboccanti di richieste di aiuto di genitori con figli nervosi, apatici, chiusi in casa, che la notte dormono poco e niente, che dall’oggi al domani hanno cambiato umore e abitudini. Colpa del sanguinoso bullismo tecnologico. Non solo, di più. Mi giungono segnalazioni di giovanissimi che rifiutano il cibo, lo nascondono, che stanno “imparando” a non mangiare per giorni, per settimane. Disturbi alimentari a tutti gli effetti. Emergenze serie e delicate scattate e/o alimentate dal bullismo che corre in rete. Con una differenza rispetto a qualche anno fa: se prima l’anoressia e la bulimia attaccavano il corpo e la mente delle femmine, oggi le principali emergenze dell’alimentazione coinvolgono anche i giovani maschi. Colpa del cyberbullismo e anche di certo, grave lassismo genitoriale. Occhio, il bullismo tecnologico ha già ucciso, potrebbe farlo ancora. Bisogna stare attenti. Le istituzioni farebbero meglio ad attenzionare le emergenze giovanili anche con le scuole chiuse e i ragazzi in vacanza. Servono azioni a supporto dei genitori e dei giovani. Occorre venire in soccorso delle vittime del bullismo tecnologico. Perché la violenza giovanile non va mai in vacanza. Colpisce di giorno e di notte. In inverno e d’estate.
Dr. Giuseppe Raffa, pedagogista, coordinatore ambulatorio antibullismi Asp Rg