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Vittoria. Dieli su nomine Emaia

Vittoria, 26 maggio 2015 – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Emanuele Dieli:

Le recenti nomine dei nuovi amministratori in città, nonché, la designazione dei nuovi vertici EMAIA, ha lasciato basiti non solo gli addetti ai lavori ma anche i comuni cittadini. Al Sindaco non bastano le passività di bilancio accumulate in questi anni  dall’EMAIA! Circa 2,5 milioni di euro che si sommano agli altri debiti maturati dall’altra azienda partecipata (AMIU) che andranno a gravare sul bilancio comunale e sulle tasche dei cittadini. Il commissariamento dell’Ente Fiera faceva sperare in un piano di ristabilimento più o meno condiviso, invece, oggi, la nomina dei nuovi amministratori, stride con gli obiettivi minimi di risanamento palesati dall’Azienda e la dice lunga sui nostri amministratori e sul modo di amministrare la città e le casse comunali. Non essere riusciti ad approvare la mozione di costituzione della commissione d’inchiesta in consiglio comunale è stato un clamoroso errore per le opposizioni perché ha posto le basi per i nuovi incarichi di chiara matrice elettoralistica e clientelare. Con i nuovi incarichi cosa cambierà all’interno dell’Ente? Dove sta la discontinuità? Se i predecessori, con tanto di titoli accademici, non sono riusciti a rilanciare l’Azienda, possono i nuovi, in così breve tempo, riuscire nell’intento? Hanno le professionalità giuste per proporre un piano di risanamento e di rilancio credibile dell’Ente Fiera? Non credo che il tourn over possa modificare lo stato delle cose. È necessario, invece, invertire la rotta,  cambiare prospettiva e sistema di nomine piuttosto che continuare a perseverare. Bisogna riorganizzare l’Azienda secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità. Un’azienda non può prescindere da questi principi! Non è più tempo dei “carrozzoni”. L’azienda si trova in una situazione di emergenza e come tale va affrontata con sistemi eccezionali. Se nomine dovevano esserci, queste, avrebbero dovuto seguire canali diversi privilegiando il merito e le competenze. Non ce ne vogliano gli interessati, ma noi crediamo che l’attuale designazione sia non solo inopportuna ma anche inadeguata rispetto alle nuove concezioni di marketing che via via, negli anni, l’Azienda ha smarrito. Altro che azione di rilancio dell’Ente! Il sindaco ha perso un’occasione buona per dimostrare che, dopo le tante defaillance gestionali dell’Ente, si voleva operare in modo virtuoso per quel poco che rimaneva di questa legislatura. Invece, l’operazione farà solo lievitare i costi di gestione e ridurre ulteriormente la capacità di risanamento dei debiti. Oramai non si contano più gli avvicendamenti di amministratori all’interno dell’A.C.! Si parla tanto che gli EE.LL sono in crisi e non possono garantire i servizi pubblici, eppure, si opera in direzione opposta. Da più parti si invoca alla politica un cambio culturale, di tendenza, che faccia guardare soprattutto al merito e alle professionalità. L’Ente Fiera se deve continuare ad esistere dovrà ridisegnare la sua mission. L’azione di rilancio va riscritta da professionisti del settore e non può continuare ad essere l’azienda che in questi ultimi anni è stata. Basta con questo sistema di nomine. L’Emaia va riproposta con  un piano di rilancio e con obiettivi chiari ed ambiziosi che sappiano confrontarsi con le aspettative delle aziende e con le nuove concezioni di mercato. Basta alle indennità fisse  e ricorrenti attribuite dalla politica agli “amici” con i soldi dei cittadini! Le indennità vanno legate al grado di raggiungimento degli obiettivi. Oggi, tutti i contratti moderni, anche quelli dei dirigenti pubblici, sono legati agli obiettivi. L’A.C. per essere veramente efficiente ed efficace deve modificare questi comportamenti pretendendo dai “nominati” risultati ed obiettivi in linea con gli interessi dell’Ente e della comunità.    
L’esperienza Emaia sta volgendo verso un epilogo nefasto non solo per quanto in passato ha rappresentato, ma soprattutto per le aziende/imprese creditrici che rischiano di fallire non potendo esigere i loro crediti con pienezza e nei tempi canonici.
Ci risulta che tanti sono i creditori dell’Emaia ai quali è stato proposto un accordo transattivo. Un accordo che mortifica i creditori che per anni hanno garantito prestazioni all’ente Fiera. Inoltre, tale transazione, molto esigua, espone l’impresa creditrice ad un serio rischio di fallimento. Un’azienda con chiara connotazione pubblica non dovrebbe permettere che ciò accada! Per di più, pare che tale procedura non risulti coerente con i principi di imparzialità e di trasparenza. A tutti i creditori va garantito equità di trattamento. Non ci sono creditori di serie A e di B. Tutti vanno trattati alla stessa stregua!
I cittadini sono stanchi di subire apaticamente le gestioni scellerate e fallimentari di una classe dirigente miope ed irresponsabile che sta affossando la città e la sua economia. Più debiti indica più tasse per i cittadini e per le imprese. Da parte nostra, continuiamo ancora a sperare che, da qui a breve, si possa far luce sulle responsabilità amministrative e contabili delle due Aziende partecipate (AMIU e Emaia) affinché, finalmente, i cittadini possano individuare bene coloro che hanno utilizzato gli incarichi pubblici per fini personali/elettoralistici o per riconoscenza verso il “Capo” che li ha nominati.
Le nuove nomine, così come sono state concepite, rappresentano un cattivo esempio di come la politica, a tutti i livelli, dovrebbe essere intesa. Sicuramente un modus operandi insopportabile, atavico, per i nostri giovani che continuano ad allontanarsi da questa politica in quanto autoreferenziale e lontana dai bisogni dei cittadini che reclamano ad alta voce efficienza, partecipazione, legalità e trasparenza.

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