Vittoria. 5 ottobre 2020
Vittoria è in piena emergenza su tutti i fronti, non ci sono settori esenti dallo stato di emergenza.
Il Covid ha trovato la strada aperta ed è diventato più aggressivo persino rispetto al recente passato che aveva “sigillato” l’Italia; a farne le spese, le scuole, gli uffici e tra poco, se non si interviene, le attività private, quelle i cui titolari non mangiano se non lavorano. Per farla breve, chi paga le spese delle imprudenze altrui, sono sempre e solo i soliti noti.
Gli assembramenti infatti, non solo sono in netto aumento, ma sono assolutamente incontrastati. La gente si muove come se nulla fosse, in massa, attaccata l’uno all’altro, passa chi è preposto ai controlli e non ci fa caso. Comprendo la carenza di organico che accomuna tutti, polizia, carabinieri e polizia municipale, ma non capisco l’indifferenza con cui vengono violate le ordinanze nazionali e regionali.
Altra emergenza, la diffusa microcriminalità che “imperversa” su tutto il territorio, Vittoria e Scoglitti. Sembra quasi che abbiano suddiviso la città in zone e ognuno “domina” di giorno e di notte come vuole. Gimkane a velocità incredibili, testa coda, gare e chi piu ne ha più ne metta. Risse frequenti e violente, palesi violazioni della legge e, se qualcuno “osa” non intervenire, ma solo guardare, viene, in poco tempo,minacciato e assalito.
L’altra emergenza, la consuetudine con cui ogni sera, vengono bruciati quintali di plastica e materiali altamente tossici e inquinanti. Nonostante le segnalazioni di decine di persone che chiamano il numero unico di emergenza, sempre più spesso (è capitato due volte a chi scrive) si sente rispondere: se è un incendio, le passo i vigili del fuoco. Vero è che i pompieri servono per spegnere le fiamme, ma se c’è chi le provoca volontariamente, ha bisogno di essere perseguito dalle autorità competenti, che nulla hanno a che fare con i vigili del fuoco.
E ancora non è finita, le due emergenze che non necessitano di interventi straordinari delle forze dell’ordine, sono: raccolta rifiuti e erogazione dell’acqua potabile. Se è vero com’è vero che l’inciviltà regna sovrana e molta gente smaltisce l’immondizia lanciandola fuori dal finestrino dell’auto in corsa, è altrettanto vero che questo sistema si può e si deve contrastare, con l’utilizzo di telecamere di sorveglianza e con la raccolta, che comunque deve essere fatta, per non fare pagare agli incolpevoli, le responsabilità di altri.
Infine l’acqua, che tutti a ragion veduta definiamo liquido prezioso e indispensabile, non può essere erogata ogni 15 o 20 giorni. Non è possibile che ci sono famiglie di Vittoria, nessuna zona esclusa, che non sentono il rumore dell’acqua che scorre nelle cisterne, da mesi, a meno che non la compra a suon di 60 euro a volta. Questo al mio paese ha un nome preciso, si chiama: sospensione arbitraria di servizio pubblico, a meno che, non vengano sospesw anche le utenze. L’acqua è indispensabile per la sopravvivenza di grandi e piccini.
Alla luce di quanto sta accadendo, considerata l’indifferenza con cui vengono accolte le richieste della gente, che nel 90% dei casi rimangono inevase, tenuto conto dello stato d’animo di chi vive queste situazioni, chiedo l’intervento urgente del Sig. Prefetto di Ragusa, in modo da poter affrontare una problematica che di giorno in giorno diventa sempre più esplosiva.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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