Vittoria. 27/03/2020
Stamattina, come sono solito fare, ascoltando i GR regionali e nazionali, ho sentito, nel riepilogo delle notizie, che la nostra città è stata oggetto di “interesse” per la crescita del prezzo dei prodotti ortofrutticoli venduti al mercato, conseguenza del coronavirus e della contestuale chiusura dei mercati spagnoli. Da giornalista e da uomo fortemente legato alla sua città, nonostante tutti i suoi difetti, sempre al centro dell’attenzione, e tutti i suoi pregi, sempre sottaciuti, ho riflettuto a lungo sulla corretta divulgazione di questa notizia, nel frattempo, però, non posso fare a meno di commentarla.
In queste lunghe e interminabili giornate di isolamento, per me brevissime a causa delle centinaia di telefonate, di altrettante chat, molte delle quali squallide fake, che verifico minuziosamente prima di renderle pubbliche e seminare inutile terrore, ho appreso, e anche in questo caso, appurato a seguito di verifiche, che molti produttori locali, stanno donando prodotti a persone che, se non avessero un sostegno, che dovrebbe essere pubblico, ma non lo è, morirebbero letteralmente di fame, congiuntamente alle loro famiglie, e in molti casi, ai loro bambini. Mi risulta altresì, che anche alcuni operatori del mercato, stanno contribuendo a venire incontro a persone indigenti che chiedono aiuto.
Ieri, prima che mi si bloccasse il cellulare, che allo stato non mi consente di rispondere al telefono, nonostante squilli regolarmente, ho sentito un giovane produttore, su cui mi era stato riferito, che aveva offerto i suoi prodotti, in grande quantità, ad alcune persone. Questo mi ha confermato la notizia, ma nello stesso tempo, mi ha imposto l’obbligo del silenzio.
Io, non solo rispetto questa sua esigenza che serve a mantenere e dare dignità a chi è costretto a chiedere, ma la condivido. Non posso fare a meno, comunque, di rendere nota questa encomiabile iniziativa dei vittoriesi, che in silenzio, aiutano chi ha bisogno, lasciando a questi la possibilità del mantenimento della dignità personale, anche se questa, a mio parere, non si perde quando si resta senza lavoro e non si può portare da mangiare ai propri familiari, si perde quando si litiga per biechi interessi personali, accaparramenti di somme di denaro pubbliche, concessioni di licenze, appalti e provvigioni a chi non ha titoli. Infine, non dimentichiamo che un altro vittoriese: Andrea Carfì che è uno scienziato ricercatore che lavora negli States, è molto avanti sulla ricerca del vaccino antivirale.
Nessuna accusa dunque nei confronti dei colleghi che hanno diffuso la notizia stamattina, me ne guarderei bene, anzi, l’informazione deve essere libera da ogni vincolo, così come libera è questa mia, seppur nel rispetto della riservatezza richiesta da chi compie questi gesti.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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