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Vittoria. Ha suscitato scalpore il sequestro della salma del giornalista Gianni Molè disposto dalla Procura di Ragusa.

Vittoria, 1/11/2020
Ha suscitato scalpore in città il sequestro della salma del collega Gianni Molè, che ha disposto la Procura iblea a seguito di un esposto della famiglia del giornalista.
Già c’è chi parla di malasanità e chi invece sostiene che i “riflettori” sono stati accesi perché si tratta di una persona in vista.
Insomma, ognuno dice la sua, come d’altra parte accade da mesi per lo scottante e pericoloso argomento Covid.
Non vorrei che qualcuno giudicasse male questo mio intervento, ma vorrei chiedere a tutti di non esprimere giudizi affrettati, azzardati e non richiesti. A mio modesto avviso, ha fatto bene la famiglia a chiedere di conoscere le cause che hanno determinato la morte del loro congiunto, anzi, sarebbe opportuno, per mettere a tacere i cori dei negazionisti che spesso accusano la sanità di mistificare le cause dei decessi, eseguire l’esame autoptico su tutti quelli che muoiono negli ospedali.
Dall’altra parte, ritengo utile anche per il personale sanitario che ha assistito il caro Gianni, potere dimostrare di avere svolto con coscienza e professionalità il loro lavoro.
Pertanto, suggerisco di non enfatizzare il dramma di una famiglia che ha perso una persona cara di soli 61 anni, a prescindere dalla notorietà di chi ci rimette la pelle.

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