Vittoria. “Il furbetto della schedina”.
Vittoria. 11 dicembre 2021
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL’ASSESSORE AVVOCATO GIUSEPPE FIORELLINI.
Sembra ci si stia appassionando, e parecchio, alla vicenda del C.C. della nostra città. Molto bene, vuol dire che sta crescendo una sensibilità democratica e voglia di partecipazione.
Proprio per rispetto a questa istanza democratica, la città deve poter leggere i fatti politici e istituzionali da tutte le angolature e conoscere tutti i punti di vista.
La vicenda dell’elezione del Presidente del Consiglio Comunale, non è frutto d’ingenuità della maggioranza. C’è stata e bisogna dirlo una furbizia (la chiamo così perché mi impongo di riconoscere buone fede a certi comportamenti), nella lettura e attribuzione dei voti espressi per l’elezione del presidente dl C.C.
Di tale furbizia, la vogliamo definire politica, ci hanno raccontato le riprese televisive, allorquando si fece un riconteggio, informale (?), laddove candidamente il consigliere che presiedeva la seduta, ammetteva che c’erano 3 schede votate tutte allo stesso modo delle quali una con il suo nome che si attribuiva, mentre le altre due col nome della consigliera Fiore, venivano dichiarate BIANCHE, non nulle, addirittura bianche. Infatti dichiararle nulle avrebbe potuto ingenerare, in uno scrutatore o in qualche altro consigliere la curiosità per capire perché e il gioco di magia sarebbe stato scoperto, subito.
C’è stata sicuramente una mancanza di unità, in una maggioranza che sicuramente è democraticamente articolata, che ha scontato anche un po’ di ingenuità, che ci può stare in gruppi consiliari segnati da un forte rinnovamento.
Quindi al di là delle considerazioni sui comportamenti di ognuno il dato è questo. E’ quello di uno stato d’incertezza che non riguarda la nomina di un componente di un c.d.a. di una partecipata, ma una delle più alte cariche del Comune. Da quest’empasse si deve sicuramente uscire, ma lo si deve fare con la prudenza istituzionale necessaria in una città che esce da 3 anni di commissariamento e non deve piombare un una ulteriore mortificazione della democrazia. Per questo apprezzo e sostengo l’azione della maggioranza, che dall’ingenuità iniziale si è subito ripresa, ha imparato presto e ha messo di fronte ai propri fantasmi chi ha, maliziosamente forse, accarezzato la possibilità di mantenere la sua posizione e la poltrona. La richiesta di allegare le schede della votazione al verbale della proclamazione dell’elezione del presidente, ha reso plastica ed evidente la difformità tra ciò che il verbale racconta e ciò che i fatti e le schede votate dicono con estrema chiarezza. Per questo è stato giusto bocciare il verbale, con un voto, tra l’altro, anche di consiglieri che non appartengono alla maggioranza. Anche la richiesta di rinvio la reputo un grande gesto di sensibilità istituzionale e democratico della maggioranza, essa consente infatti che sulla situazione che in consiglio si è venuta a creare si faccia chiarezza. Dalla chiarezza della situazione sortiranno più vantaggi democratici. Non è un caso che l’odg d’insediamento del C.C. sia articolato attraverso un processo le cui fasi che debbono essere consumate per dare seguito alla fase successiva, e se non si risolve il tema dei temi come la legittimità del vertice del consesso, mi chiedo come può andare avanti un consesso istituzionale e politico, quale autorevolezza esso potrà esprimere? Non certo con quella di un consigliere che momentaneamente presiede le sedute che si arroga il diritto di interrompere sistematicamente i consiglieri che dicono cose a lui non gradite, che vorrebbe dare patenti di contegno istituzionale senza averne né competenze, tantomeno titoli.
Allora con buona pace di chi si pone il problema dei termini per le variazioni di bilancio che sono già state trasmesse agli uffici del C.C., e immediatamente disponibili per la discussione, la valutazione e votazione, possiamo prendere ancora qualche giorno per fare chiarezza per ripristinare la legittimità e l’agibilità istituzionale, che consenta al Sindaco di giurare davanti a un consesso legittimato democraticamente e istituzionalmente. Quel Sindaco che insieme alla sua giunta affronta quotidianamente le emergenze della città, che considera reale il problema della criminalità e della sicurezza, che non soffre di negazionismo dei fenomeni criminali come le passate esperienze amministrative e che sin dall’insediamento ha aperto un confronto istituzionale con la Prefettura e i vertici delle forze dell’ordine e con la città nelle sue articolazioni economiche, culturali e sociali, compresi il gruppo di forze che si riconoscono sotto lo slogan su la testa, sui temi della sicurezza e della lotta alla criminalità.
Buona democrazia a tutti