Vittoria. “La meglio gioventù: i vittoriesi di cui andare fieri. L’editoriale di Sandro Alfieri.
Vittoria. 01.10.2023 – L’ultimo episodio di delinquenza, così sfrontata da essere documentata in un video dai vili protagonisti, ha riportato per l’ennesima volta la città di Vittoria al centro della ribalta nazionale. Anche io, nel mio piccolo, ho cercato di dare una lettura all’episodio, analizzandone le cause e le responsabilità ma, come lecito aspettarsi, sono stato oggetto di critiche. La principale, mossa con affetto anche da un caro amico, è che certi pensieri, partoriti da chi è andato via da Vittoria, perderebbero di credibilità. Lo considero un argomento debole per due ordini di ragioni. La prima, perché chi ama un territorio, il suo paese in cui è nato e cresciuto, non può esimersi dal sollevare critiche e disappunti quando è in atto una deriva culturale di queste proporzioni, anche se oramai ha montato le tende altrove. La seconda, perché proprio la distanza consente di avere una maggiore lucidità di analisi, il giusto distacco per analizzare determinati episodi senza essere travolti da impulsi campanilistici.
Ciò detto, e per bilanciare parzialmente quanto scritto pochi giorni fa, oggi ho deciso di dare la voce a quella che definisco la “meglio gioventù” di Vittoria, miei amici coetanei che hanno speso una vita tra i libri e i banchi per conseguire un livello di specializzazione tale che li ha portati a ricoprire incarichi prestigiosi in Italia e all’estero. Si badi, esistono eccellenze che sono riuscite a realizzarsi anche nella nostra città, come il mio caro amico di prima, Marco Di Corrado, un “ragazzo” dalla spiccata intelligenza, praticamente imbattibile in matematica, che si è laureato al Politecnico di Torino e oggi è un apprezzato Professore alla Ragioneria. Ma si tratta pur sempre di un’esigua minoranza silenziosa, inerme di fronte al dilagare di baby gang, delinquenti senza scrupoli che si sentono intoccabili e che macchiano il buon nome dei vittoriesi perbene.
Iniziamo questa piccola rassegna, che non ha alcun fine di esaustività, con una donna. Scelta non casuale se si considera l’enorme divario che ancora esiste tra i due sessi in ambito di opportunità lavorative. Caterina Raniolo (per gli amici Katia) ha fatto il Liceo classico e si è laureata in Ostetricia all’Università degli Studi di Messina. Subito dopo la laurea è emigrata a Londra: “il mio piano era di farmi un’esperienza lavorativa di un paio d’anni in Inghilterra, imparare l’inglese e tornarmene a casa mia. Invece, non è proprio andata così, e quei due anni sono velocemente diventati dodici!”. Caterina ha iniziato vincendo un concorso a tempo indeterminato come ostetrica e, dopo pochi anni, la sua carriera è decollata: è stata la prima ostetrica “Project Midwife” del Regno Unito ad occuparsi di progetti per migliorare la qualità dei servizi materni e neonatali, dopodiché è diventata “Responsabile della trasformazione e del miglioramento della qualità e dei costi”, gestendo programmi ospedalieri sempre più complessi. Inoltre, ha ottenuto varie specializzazioni come quelle in “Tutoraggio e abilitazione all’apprendimento nella pratica ostetrica”, in “Valutazione neurocomportamentale e fisica del neonato” fino al master in “Leadership sanitaria”. Ha vinto tanti premi e riconoscimenti nazionali, ma l’ultimo nonché più importante traguardo nella sua carriera è arrivato quest’anno con il ruolo di “Responsabile nazionale del miglioramento della qualità della maternità” per il Sistema Sanitario Nazionale in Inghilterra. Prima di salutarla ci lascia con una riflessione di amarezza e speranza: “L’Inghilterra mi ha dato tutto quello che, purtroppo, la mia terra non ha saputo darmi, sia a livello lavorativo, che personale. Qui sono riuscita a raggiungere sogni che nemmeno pensavo di avere, facendo lavori inesistenti in Italia. Un giorno mi piacerebbe usare la mia esperienza per migliorare il Servizio Sanitario Nazionale Italiano e replicare il sistema anglosassone”.
Loris Fichera è un professore associato di robotica presso il Worcester Polytechnic Institute (WPI) a Worcester, Massachusetts (USA). La sua area di ricerca riguarda la robotica chirurgica e la chirurgia guidata da immagini. Dopo aver conseguito una laurea magistrale in Ingegneria Informatica presso l’Università di Catania e un dottorato in Robotica presso l’Università di Genova con una tesi sui metodi per prevedere e controllare le interazioni tra laser e tessuti nella microchirurgia robotica con laser, Loris è stato ricercatore post-dottorato presso l’Università di Vanderbilt, dove ha condotto ricerche sulla chirurgia auricolare guidata da immagini. Le sue ricerche sono state riconosciute con diversi premi e nomination, tra cui il”National Science Foundation CAREER Award”, il “Best Student Paper Award” nella categoria Robotica alla SPIE Medical Imaging 2021 e il “Young Investigator Award” della International Society for Computer-Aided Surgery (ISCAS). È stato finalista per il “Best Medical Robotics Paper Award” all’ICRA e per la competizione di tecnologia “Three-in-Five” alla Design of Medical Devices Conference (DMD) ed ha ricevuto il “Rho Beta Epsilon Honor Society Award” per l’Eccellenza nell’Educazione alla Robotica.
Passiamo a un altro genietto con la passione dei motori, Donato Monteforte, laureato con il massimo dei voti all’Università di Catania in Ingegneria Meccanica. Dopo aver conseguito il titolo accademico, è stato assunto in Ferrari, nel reparto Formula Uno all’epoca in cui il pilota era Fernando Alonso, occupandosi di sviluppo delle due monoposto del Cavallino. Successivamente, ha lavorato nella Maserati, gestendo un gruppo di 8 persone nel settore dell’aerodinamica, del design e del thermal management. Dopo aver contribuito alla realizzazione degli ultimi modelli del colosso modenese (quali MC20, Grecale e la nuova Gran Turismo) è stato assunto dalla Lamborghini, occupandosi di sviluppo e design aerodinamico delle supersportive. Un curriculum di rara importanza e siamo solo all’inizio della sua brillante carriera.
Proseguiamo la nostra carrellata di geniacci con Hjalmar Basile, figlio d’arte del compianto Mario Basile, colonna portante del Liceo Scientifico della nostra città. Hjalmar è riuscito nell’impresa di superare il test d’ingresso alla Normale di Pisa e, una volta conseguita la laurea in matematica, ha superato il TFA per l’abilitazione all’insegnamento, diventando il più giovane siciliano ad ottenere la cattedra di ruolo nella nostra regione. Mai pago dei risultati, si è preso il rischio di lasciare il posto fisso statale per far ritorno a Pisa, dove ha lavorato come software developer nel settore fintech (ION trading). Successivamente, ha messo le sue capacità al servizio del settore dei videogiochi, lavorando per un colosso quale la Ubisoft Milan nel ruolo di Gameplay Programmer. Tra i suoi successi, Hjalmar ha lavorato, in sinergia con Nintendo, al celebre “Mario+Rabbids Sparks of Hope”, un’esclusiva per Nintendo Switch ed attualmente sta collaborando con Ubisoft Toronto al remake del famoso videogioco “Splinter Cell”, nel ruolo di “Senior Gameplay Programmer”.
Infine, ma non di certo per ordine di importanza, occorre delineare la carriera di Antonio Lima, acatese di nascita ma che si è formato al Liceo Classico di Vittoria, pur avendo sin da piccolo spiccate doti nelle materie scientifiche, tanto da meritarsi le attenzioni del Prof. Basile, che lo ha seguito negli anni liceali con particolare attenzione. Dopo la laurea, Antonio si è trasferito nel Regno Unito, dove ha conseguito il Dottorato in Computer Science all’Università di Birmingham, con una tesi sullo studio della mobilità e delle interazioni. Dopo l’Internship di ricerca industriale a Telefonica Research e lo Scholarship al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, Antonio ha vinto due prestigiose data challenge internazionali, il “Nokia Data Challenge” e “l’Orange Data for Development”, quest’ultima per lo studio delle epidemie. Quindi è passato al settore della data science e ricerca, prima a Nesta (thinktank senza scopi di lucro, indipendente, che si occupa di innovazione) e successivamente a Vodafone UK. È stato autore di diverse pubblicazioni, che hanno trovato spazio nelle principali riviste scientifiche anglosassoni, ed oggi riveste la qualifica di Senior Research Scientist nella multinazionale Spotify, azienda leader nel campo dello streaming musicale.
La panoramica parziale dimostra che Vittoria è culla di talenti, di gente che dalle spiccate doti intellettive che inorgoglisce un popolo spesso sopraffatto dalle barbarie di teppisti incontrollabili. E, come scritto alcuni giorni fa, è necessario dare risalto a queste realtà, portarle da esempio nei luoghi di formazione ed impegnarsi ogni giorno per costruirne di nuove. Solo così chi vuole che si parli bene di Vittoria potrà essere accontentato.
Sandro Alfieri