16 Settembre 2024

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Vittoria. “L’astensionismo italo-siculo di tre amici”.

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Vittoria. 01.06.2024

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’astensionismo italo-siculo di tre amici: Placton, Necton, Benthos.
Le elezioni sono il momento di massima espressione del principio democratico, perché si vota per chi ci rappresenterà.
Il tasso di astensionismo è sempre più alto perché la popolazione ritiene che, il proprio voto non abbia rilevanza.
Facciamo un salto indietro, fino il 1912 il sistema di voto era inizialmente per censo, poi fu abbassata la soglia di reddito, ma introdotto il voto per chi avesse frequentato le scuole elementari; dal 1912 fu introdotto il voto anche per chi era analfabeta, potendo votare solo dopo aver compiuto 30 anni, per gli altri la maggiore età era a 21 anni.
Il suffragio universale maschile si raggiunge nel 1918, le donne acquisiranno il diritto al voto con legge del 1945.
Il voto, fino al suffragio universale non era espressione di democrazia, come accade spesso, in Italia se si conquista qualcosa ci si stanca facilmente. Gli italiani non votano, in primis, perché la democrazia non è più vista in pericolo, inoltre con la crescita economica, esprimere il voto non è più rilevante, perché non messo in dubbio dal censo e dall’alfabetizzazione.
La politica d’altronde alimenta l’astensionismo, non risolvendo i problemi e non agendo in modo trasparente e nei partiti politici brilla la mancanza di democraticità.
Guardando alla campagna elettorale odierna, incentrata molto sulle persone e poco sui programmi, gli italiani sentono lontana la U.E., ammettiamolo, chi decide è il Consiglio Europeo, composto dai capi di stato e di governo ed il Parlamento europeo ha invece una funzione di approvazione finale.
In Europa chi comanda è la grande finanza.
In tutto ciò, i siciliani da che parte stanno?
I siciliani che continuano a votare personaggi illuminati di luce sinistra, personaggi indagati per concorso nei reati associativi, politici invischiati in una rete affaristica, in modo da mantenere relazioni con il mondo della corruzione. Perché vincono questi personaggi? Perché in tanti non vanno a votare. Occorrerebbe un moto di ribellione, altrimenti la Sicilia viene vista solo come un bacino dal quale attingere voti e i Siciliani continuiamo a soffrire per i problemi atavici che ci attanagliano. Dovremmo innanzitutto, anziché lamentarci, esprimere buona volontà. È vero che i politici in questa campagna elettorale non parlano di programmi, ripetono frasi fatte e generiche. I programmi però esistono, ho avuto la costanza di cercarli, alcune testate giornalistiche on line, espongono solo quelli dei soliti noti. Se si cerca con più attenzione e voglia di trovare si riscontrano tutti. Allora bisognerebbe partire dai programmi, non li rispettano, ma non perdiamo l’occasione di dire la nostra. E poi guardare alle liste, alcuni soggetti sono impresentabili.
Dovrebbe essere combattuto l’immobilismo e l’indifferenza soprattutto dei siciliani, i quali ripetono: “anziché andare a votare andrò al mare”. Neanche fossimo degli organismi acquatici (Placton, Necton, Benthos).
Ester Ferreri

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