Vittoria. Mazza: “La nostra più totale solidarietà ai precari della sanità della provincia di Ragusa”. Riceviamo e pubblichiamo
AL DIRETTORE GENERALE ASP RAGUSA
AL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
AL DIRETTORE SANITARIO
Dopo inutili tentativi di riunioni, incontri, mediazioni, i precari della sanità della provincia di Ragusa continuano ad essere ignorati dai vertici dell’Azienda Sanitaria di Ragusa. A loro la nostra più totale solidarietà. Non si tratta di mero atto dovuto nei confronti di questi lavoratori ma di una piena condivisione della loro causa che da tempo seguiamo con attenzione e che sempre abbiamo sostenuto.
Da qualche anno assistiamo a continue contraddizioni normative in merito al precariato in Sicilia: da una parte, le procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari negli EE.LL. e negli enti regionali, dall’altra, registriamo, invece, le continue difficoltà dei lavoratori precari della sanità che non solo non possono sfruttare le medesime opportunità previste dalle finanziarie, ma a loro, oggi, viene negato addirittura il lavoro. Assurdo!!!!!
In una situazione di grande sofferenza estesa in tutti i settori economici, dove trovare occupazione è oramai diventato un problema reale, dove l’unico sostegno economico per queste famiglie è stato rappresentato anche dal lavoro precario nelle ASP, non è facile far comprendere che determinati servizi, da questi ultimi prima garantiti, oggi, debbano essere affidati a ditte esterne per contenere la spesa del personale anche se poi, sappiamo bene, che il costo per assicurare questi servizi inciderà su altri capitoli di bilancio. Sono aspetti tecnici che, purtroppo, vanno tenuti in considerazione, ma che non è facile farli accettare soprattutto a coloro che poi debbono piangerne le conseguenze.
Siamo convinti che la riorganizzazione della sanità nella nostra Regione rappresenta una priorità per lo sviluppo del territorio siciliano ed una occasione per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie, ma non possiamo dimenticare quei lavoratori che da anni prestano servizio nelle aziende sanitarie ed oggi, i vertici aziendali non intendono più assumere anche con contratti a tempo determinato. È chiara la volontà politica di voler affidare tutto quanto riguarda la gestione dei servizi e la manutenzione, straordinaria ed ordinaria, a ditte esterne le quali mirano esclusivamente alla massimizzazione del profitto che di certo non risponde ai criteri di economicità e di buon andamento di una amministrazione, senza dimenticare, poi, le ricadute negative in termini occupazionali. Una scelta politica, quest’ultima, effettuata da anni dalle Aziende sanitarie del Nord con problemi di occupazione nettamente diversi dai nostri, quindi, una decisione che grava soprattutto sui lavoratori precari, non più giovani, che vivono in un territorio già profondamente afflitto da una crisi irreversibile che non consente loro di trovare una occupazione idonea a soddisfare i bisogni primari delle loro famiglie.
Non è possibile che, dopo anni, si cambiano le regole durante il gioco. Questi lavoratori, da decenni e con costanza, hanno sempre svolto attività lavorativa presso l’Azienda maturando la legittima aspettativa di veder stabilizzato il proprio rapporto di lavoro ed, invece, oggi, l’ASP di Ragusa sceglie la politica di esternalizzare i propri lavori e servizi che fino ad oggi sono stati resi da questi lavoratori, pregiudicando nuove assunzioni.
Che senso ha limitare il costo del personale se poi la spesa della prestazione di questi servizi è destinata ad incidere su altri capitoli di bilancio??? Molto spesso, il costo di una prestazione resa da ditte esterne ha una incidenza maggiore sull’economia del bilancio aziendale rispetto a quella resa da personale interno, inoltre, la prestazione di questi ultimi è sempre più tempestiva e di maggiore qualità.
È necessario, comunque, trovare una soluzione idonea alla questione del precariato che possa garantire serenità a questi lavoratori e alle loro famiglie che, oggi, vedono fortemente compromesso ed incerto il loro futuro. Innanzitutto è compito della politica ed, in particolare, della deputazione ragusana che dovrebbe intestarsi questa mission facendosi carico di sostenere una eventuale proposta di modifica della nuova dotazione organica che possa garantire lo stato di fatto di questi lavoratori che, da anni, stabilmente hanno prestato servizio negli Ospedali dell’Azienda sanitaria e, nelle more, prevedere una deroga che possa permettere all’Azienda l’assunzione immediata di questi lavoratori che da sempre hanno garantito servizi di qualità contribuendo a fare della nostra Azienda fra le più virtuose e produttive della Sicilia.
Arch. Arcangelo Mazza