Vittoria. Minacce di stampo mafioso al sindaco, citato in giudizio appartenente al clan Stidda
VITTORIA – E’ stato citato in giudizio Francesco Battaglia, detto “Ciccio Pizzetto”, per le minacce rivolte al sindaco attraverso i social network a seguito delle parole pronunciate del primo cittadino contro la criminalità organizzata dai microfoni di Radio 1 nello scorso febbraio. Battaglia, appartenente al clan Stidda, è stato arrestato in seguito a settembre nel corso dell’operazione Survivors che ha sgominato un importante sodalizio criminale dedito alle estorsioni alle aziende agricole cittadine.
A seguito della denuncia del sindaco si arriverà in giudizio il prossimo marzo e il Comune di Vittoria si costituirà parte civile.
“Questo è il chiaro segnale – spiega il sindaco – che non mi lascio intimidire dalla protervia mafiosa e che questa è una città che lotta quotidianamente contro il malaffare. Nel corso della trasmissione, dedicata alle agromafie, di Radio Anch’io ho spiegato le tante azioni per la legalità messe in campo in meno di un anno dalla nostra amministrazione compreso il regolamento del MOF e il controllo degli accessi, le richieste di informativa antimafia per le aziende, il contatto costante con le forze dell’ordine e con la Prefettura. In più, nel corso della trasmissione, avevo segnalato una pericolosa recrudescenza criminale e una riorganizzazione dei clan a cui si aggiungeva il ritorno in città di alcuni pentiti eccellenti. Probabilmente le mie parole hanno dato fastidio a qualcuno e, subito dopo il mio intervento pubblico, ho ricevuto alcuni messaggi minatori nei miei confronti e nei confronti del giornalista Paolo Borrometi da parte di questo signore che affermava testualmente che “la mafia non esiste”. A ciò ha aggiunto pesanti insulti e minacce ed io ho subito denunciato. Nessuno può permettersi simili comportamenti e nessuno potrà fermare l’azione ferma e decisa dell’amministrazione a tutela della legalità e dell’imprenditoria. Il nostro impegno continua senza se e senza ma così come quello delle forze dell’ordine, a cui va tutto il massimo sostegno della città. Le stesse forze dell’ordine che hanno arrestato l’autore delle minacce pochi mesi fa in quanto appartenente a una associazione criminale dedita alle estorsioni. Ci costituiremo parte civile nel procedimento per dare un chiaro segnale: le istituzioni e la città non chinano la testa dinanzi a nessuno. Continuerò a denunciare il malaffare convinto che la sinergia tra amministrazioni locali, la stampa coraggiosa e le forze dell’ordine sia l’unico viatico per stroncare i clan” .