Vittoria. Operato alla testa all’ospedale “Guzzardi” di Vittoria l’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Martino i medici non temono per la sua vita.
Vittoria. 26.04.2024
Proseguono senza sosta le indagini condotte dagli uomini del dott. Giovanni Arcidiacono, dirigente del commissariato di Vittoria e del dott. Andrea Monaco, dirigente della squadra mobile di Ragusa e coordinate dal Questore Vincenzo Trombadore, tendenti a fare piena luce sul grave episodio di sangue che si è verificato ieri sulla SP 18, Vittoria Santa Croce Camerina, davanti all’abitazione di Roberto Di Martino, 62 anni, vittoriese, già collaboratore di giustizia e vecchia conoscenza delle forze dell’ordine.
Come noto, mentre Di Martino, rientrato in città da qualche mese, dopo che gli è scaduto il periodo di protezione, stava entrando in auto, è stato avvicinato da una o più persone (su questo argomento non c’è ancora alcuna certezza) che hanno esploso alcuni colpi d’arma da fuoco, una pistola di piccolo calibro, e, due di questi lo hanno attinto alla testa, uno nella zona oculare e l’altro al collo. La vittima designata, nonostante le ferite, è riuscita a scappare e a rifugiarsi nell’abitazione di un parente che abita in una casa adiacente a quella da dove era appena uscita. A quel punto il mancato o i mancati killer, sono scappati a bordo di un’auto. Nel frattempo è scattato l’allarme tramite una telefonata smistata al centralino del commissariato di Vittoria.
In pochi minuti gli agenti sono arrivati sul posto e hanno prestato il primo soccorso all’uomo, dopo avere avvertito il 118. Roberto Di Martino, ritenuto fa sempre dagli investigatori uno dei killer del clan Carbonaro Dominante, dopo l’arrivo al Guzzardi di Vittoria, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico nel corso del quale è stata estratta l’ogiva che lo aveva raggiunto al volto. Le sue condizioni sono piuttosto gravi, ma i sanitari non temono per la sua vita.
Un episodio questo che pone diversi interrogativi ai quali solo gli inquirenti potranno fornire risposte. -Questo agguato di chiaro stile mafioso nei confronti di un collaboratore di giustizia, è un avvertimento nei confronti di altri che potrebbero decidere di collaborare o è una punizione per una persona che in quell’ambiente viene definita infame?
Dopo il recente omicidio compiuto da un picciotto dei Ventura che subito dopo il delitto si è costiuito, per cui si ipotizza possa essere stato un regolamento di conti per una partita di “roba” non pagata, questo episodio di ieri, che connotati assume? –
La città è preoccupata, il Sindaco Aiello nei giorni scorsi aveva rilasciato una dichiarazione che coincide con l’attuale clima; infatti aveva detto testualmente, dopo essere stato minacciato pesantemente insieme al suo Assessore Campailla: “la criminalità è dormiente, ma dobbiamo stare in guardia, prima o poi torna a colpire. Noi non abbassaremo la guardia”. E stamattina nel corso di una intervista ad una emittente televisiva, ha ribadito: “hanno alzato il tiro, ma confido nello straordinario lavoro che il sig.
Questore e tutte le forze dell’ordine stanno svolgendo con grande impegno e tanta professionalità. Sono certo che molto presto arriveranno le risposte che io e i cittadini aspettiamo”.