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Vittoria Peace Film Fest, presentata la pubblicazione “Il duro cammino della Pace nel mondo”

Il Vittoria Peace Film Fest raccontato dai ragazzi.

Un altro evento più che riuscito si è svolto lo scorso 12 dicembre, al Cinema Golden Vittoria, durante la quinta edizione del Vittoria Peace Film Fest: la presentazione della pubblicazione in quattro volumi “Il duro cammino della Pace nel mondo”, a cura di Manuela Fabbro e di Filiberto Battistin.

Il tutto è stato presentato da Giovanni Cappello, il quale, prendendo la parola per primo, ha concluso il suo breve intervento dicendo: “La prosperità avviene solo nei tempi di pace, la guerra, invece, avviene solo per fare incrementare il mercato delle industrie delle armi”. Un messaggio che senza dubbio ci invita a riflettere molto non solo sulla condizione di pace ma anche sulla società odierna.

A seguire, il Professore Gaetano Bonetta ha introdotto il libro, illustrato in una forma di racconto avvincente, come un elemento primario utile a creare un sapere fondato e ha concluso dicendo che uno dei temi più rilevanti trattati nel libro è quello del pacifismo italiano, inteso da Bonetta stesso, come una linea storica che porta i narratori a soffermarsi sull’epoca del ‘900 e sui tempi moderni.

A confermare quanto detto è stata proprio Annabel Napolitano che si è soffermata sul perché di una scelta editoriale e ha lanciato un messaggio molto apprezzato dai giovani studenti: “Leggere e vivere secondo un’idea di pace”.

Dopo la giovane Annabel, è intervenuta la Dirigente scolastica Emma Barrera, la quale ha intitolato il suo intervento:”Attraversare il conflitto per educare alla pace”, un intervento ampiamente esaustivo basato sulle nozioni di violenza, intesa come l’incapacità di stare in una relazione non appena c’è una qualche forma di controversia, sulla differenza tra logica della soluzione e logica della gestione o stile conflittuale di tipo cooperativo. Per concludere, tra varie citazioni presenti nel quarto volume, la Barrera ha detto: “Il vero bisogno è quello di educare i ragazzi alla pace perché la pace si può insegnare e si impara”.

Arriviamo allora ai due scrittori dei quattro volumi: il Professore di storia e filosofia Filiberto Battistin e la Professoressa Manuela Fabbro. Se da una parte il Professore ha affermato che trova confronto nell’esempio di grandi uomini che hanno rischiato la loro vita per cercare di opporsi al male e ha concluso il suo intervento affermando che, a suo parere, Dalai Lama e Papa Francesco sono i soli che riescono a porsi il problema della pace, dall’altra parte la Professoressa ha discusso riguardo i progetti di educazione alla pace e la competenza di pace, un argomento molto diffuso nella cultura tedesca e inglese. Inoltre, la Fabbro ha affrontato anche il problema della questione della gestione della memoria storica, delle commissioni storiche miste, nate dopo la seconda guerra mondiale e l’argomento sulla storia condivisa e sulla storia degli elementi di unione (idee, musica, letteratura e arte), due argomenti, secondo quanto detto dalla Professoressa, nuovi nell’irenologia, cioè nella scienza della pace.

Infine, per concludere questo grandioso evento, il Professore Bonetta, riportando un’ulteriore affermazione sulla odierna condizione instabile di pace, ha affermato: “L’educazione alla pace nei confronti dei ragazzi non potrà mai essere possibile se si continuerà ad avere a che fare con una scuola fondata sulla competizione e sulla meritocrazia”.

                                                                                                                           V A Liceo Classico, IIS Mazzini

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