Vittoria. 2 maggio 2023

Primo maggio 2023 già archiviato, ma nessuno dimenticherà i gesti criminali posti in essere nella giornata in cui in tutto il mondo si celebra la festa del lavoro.
“Gesti criminali” e non atti vandalici, perché tali sono e tali restano.
Non sono più ammissibili ulteriori divagazioni, dobbiamo dare a ciò che accade giornalmente a Vittoria, il giusto peso e la giusta definizione.
In una sola giornata, sono stati danneggiati arredi urbani, sia nella centralissima piazza del Popolo sia nella villa comunale.
Gesti criminali mirati, se è vero com’è vero, che persino le tanto criticate panchine in cemento della piazza, su cui gli artefici dei danneggiamenti hanno agito utilizzando utensili edili per demolizione, per potere rompere il cemento, a causa del peso che ne rende impossibile il capovolgimento o lo spostamento, sono state prese di mira.
Mentre in piazza accadeva questo, alla villa, oltre ai danni provocati in varie zone, alcuni soggetti aggredivano due donne, colpevoli di avere portato i loro bambini nel parco urbano, dove pensavano di poterli lasciare liberi di giocare, lontani dai pericoli della strada. Come se questo non bastasse, le vetrinette di un negozio di via Bixio, gestito dall’ex Presidente dell’antiracket di Vittoria, venivano massacrate a colpi di martello.
Per concludere la giornata, gli ignobili malviventi, durante la notte, hanno danneggiato, provocando migliaia di euro di danni, un distributore di bevande in piazza del Popolo, hanno scassinato un locale e si sono introdotti furtivamente, sottraendo materiale, all’interno della sede di una importante Associazione di volontariato.
Da uomo, da cittadino e persino da giornalista, mi chiedo e chiedo a chi di competenza, come tutto questo possa accadere in una città di 70.000 abitanti, senza che nessuno esca dal torpore e si metta al lavoro per arginare un fenomeno che purtroppo, nonostante questo non sia praticabile e auspicabile, porterà la gente a provare a difendersi da sola.
Chiedo ufficialmente alle Istituzioni competenti di intervenire immediatamente prima che sia troppo tardi.
Inutile prendersela con il Sindaco, la polizia locale ormai non ha personale, se non quello per assicurare servizi essenziali.
Qui è una questione che sta assumendo proporzioni e caratteristiche che richiedono soluzioni urgenti da parte dello Stato.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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