Vittoria. Quando ci si accanisce e la magistratura reagisce.
Vittoria. 26 ottobre 2022
La Suprema Corte di Cassazione, chiamata in causa dalla Procura di Ragusa, ha stabilito che citare William Shakespeare sui Social, non è reato. La vicenda risale al marzo del 2021, quando l’attuale vice Sindaco e Assessore alla cultura e istruzione, dott. Filippo Foresti, ha commentato un post su Facebook dell’allora candidato a Sindaco, Francesco Aiello, attualmente Sindaco in carica della città di Vittoria.
Nel commento, Foresti ha riportato una frase tratta dal “Giulio Cesare” di Shakespeare.
Questa frase, evidentemente ha urtato la suscettibilità della Commissione straordinaria, che ha querelato il dottore Foresti.
La vicenda è arrivata in Tribunale a Ragusa, dove la Giudice del Tribunale ha assolto l’accusato perché il fatto non sussiste e ordinandone l’archiviazione.
La vicenda ha avuto un seguito, in quanto la Procura ha opposto ricorso diretto in Cassazione.
Oggi, 26 ottobre 2022, l’interessato, per il tramite dell’avvocato Nino Favazzo, del Foro di Messina, ha avuto la notizia del rigetto del ricorso da parte della Suprema Corte di Cassazione.
Si è conclusa così una vicenda che era arrivata in Cassazione apparentemente senza alcun motivo, considerato che “l’imputato” non ha compiuto un delitto, ma ha commentato un post.
Abbiamo sentito l’interessato che ha commentato con gioia e un pizzico di ironia.
“Confermo ancora una volta, la mia fiducia nella Magistratura”. Ha detto Foresti.
“Ringrazio l’Avv. Nino Favazzo del Foro di Messina, per la sua colta e generosa difesa.
Potrò, pertanto, continuare a tenere sul comodino di casa un libro di William Shakespeare e il ‘De rerum natura’ di Lucrezio. Mi tengono compagnia nelle notti insonni. Non corro rischi”.