Vittoria. 06/10/2018
Già nello scorso mese di settembre ci siamo occupati di un quartiere di Vittoria, esattamente del tratto di via Cavour tra via Milano e via Firenze, diventato isola pedonale e contestualmente “proprietà privata” di un gruppo di nuovi barbari che lo hanno invaso e lo dominano incontrastati.
Gli abitanti di quel quartiere, dopo una raccolta di firme e una nota/denuncia circostanziata, inviata a tutte le forze dell’ordine, al Comune e alla Procura, si dichiarano sconfitti ma non rassegnati. I soliti noti, tutti ragazzetti di età compresa tra i 15 e i 22 anni, si sono impossessati di tutto ciò che è pubblico, impedendo persino, a chi abita lì, di poter passare a piedi, per raggiungere la propria abitazione. Inoltre distruggono tutto a pallonate, a colpi di sassi e con atti vandalici evidenti, considerato che la mattina, i vetri infranti e i resti di tutto ciò che distruggono, sono ben visibili sulla strada e sui marciapiedi.
Adesso l’altro grido di allarme di un nutrito gruppo di cittadini, giunge da un altro quartiere, stavolta molto più centrale del primo, perchè stiamo parlando della centralissima piazza del Popolo e delle strade che la circondano. Anche qui, centinaia di giovani che raggiungono il posto a bordo di moto, scooter e auto, innanzitutto, posteggiano i loro mezzi di trasporto sui marciapiedi, impedendo categoricamente ai pedoni, ai bambini, agli anziani, ma soprattutto ai disabili di transitare da quella zona. Mentre prima questo fenomeno era registrato solo nel fine settimana, adesso, tutti i giorni, ma soprattutto le notti, l’invasione è diventata una consuetudine.
Grida, risse, sgommate, rombi esagerati di motori con marmitte aperte, non consentono a chi abita in quella zona, di prendere sonno. Anche in questo caso, chi protesta, anche se con toni garbati e pacati, rischia di beccarsi, oltre agli insulti, anche le botte di qualche scalmanato che magari ha esagerato con l’alcool. Inutile ribadire che le telefonate senza alcun esito, alle forze dell’ordine, sono continue e pressanti. Risultato? Nessuno si muove e nessuno interviene.
Ancora una volta, la gente si rivolge a noi per lanciare un grido di allarme esasperato.
Noi riportiamo i fatti per come ci vengono raccontati e per come li abbiamo personalmente verificati, il resto è competenza di chi fino ad oggi, non ha inteso ascoltare.
Auspichiamo quindi, che le forze dell’ordine e i Commissari prefettizi che si sono insediati al Comune, intervengano prima che qualche reazione esagerata possa creare problemi più gravi.
Vittoria è una città abituata a tutto, ma la notte la gente, ha il sacrosanto diritto di riposare, così come ha il diritto di entrare ed uscire dalle proprie abitazioni, senza essere insultata e aggredita.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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