Vittoria. Regione siciliana il lavoro che c’è ma non si assegna.
Vittoria. 18 agosto 2021
Riceviamo e pubblichiamo integralmente, una richiesta inevasa, inviata tramite pec al Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci., dalla pedagogista Francesca Macca di Vittoria
Illustrissimo Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia,
faccio seguito alle mie PEC inviate precedentemente all’Assessore della Salute al seguente indirizzo Pec: assessorato.salute@certmail.regione.sicilia.it.
Alle mie precedenti PEC mi ha risposto il Dott. Mirko Volpicelli, il quale è stato molto gentile, più volte ho richiesto un incontro vista la problematicità che stiamo vivendo ma non è stata accettata la mia richiesta.
L’emergenza pandemica mi spinge a scrivere ulteriormente anche se la data odierna è il 14 Agosto 2021, non c’è tempo da perdere, mi sembra che ne abbiamo perso abbastanza.
La sottoscritta Macca Francesca, laureata in Scienze Pedagogiche e Progettazione Educativa, ha approfondito il tema dell’umanizzazione delle cure rivolte ai bambini, in modo particolare, ha sperimentato la preparazione del bambino alla Risonanza Magnetica Nucleare al fine di evitare l’anestesia e in questi mesi mi sono documentata delle problematiche legate alla pandemia constatando il disagio che vive il malato in ospedale sia bambino che adulto, il dolore incolmabile delle rispettive famiglie e il carico sovraumano che stanno reggendo il personale sanitario e medico.
La sottoscritta chiede un riscontro in quanto la situazione pandemica è grave e sta galoppando nella nostra amata Sicilia e occorrono interventi urgenti quali: incrementare il personale sanitario e medico i quali sono stremati da turni disumani e occorrono figure professionali a sostegno dei malati e delle loro rispettive famiglie.
Carissimo Presidente brevemente le descrivo la situazione:
1. Le autoambulanze sono in continuo movimento ma molto spesso non c’è il medico a bordo e di conseguenza si chiama un’altra autoambulanza, quindi per un malato due autoambulanze bloccate. Mi chiedo se allo stesso momento c’è un altra richiesta di soccorso arriverà l’autoambulanza? Da quale distretto arriverà e quanto tempo impiegherà? Allora perché non medicalizzare tutte le autoambulanze?
2. Le persone sono ricoverate in ospedale, il numero dei malati è molto alto ma il personale sanitario è adeguato al numero dei malati? Perché non fare altre assunzioni?
3. I malati sono ricoverati in ospedale, non possono ricevere visite, la sofferenza del malato non è sola fisica, ma nessuno può entrare nei reparti. I medici e il personale sanitario, gli eroi del momento, stanno facendo di tutto ma anche loro hanno bisogno di aiuto e riposo adeguato. Devono occuparsi dei casi più urgenti e devono salvare le vite. Perché non inserire altre figure professionali, quali pedagogisti, sociologi, psicologi, all’interno dei reparti?
4. Le famiglie dei malati cercano disperatamente di avere notizie ma i medici sono impegnati a salvare vite e non sempre possono rispondere al telefono. Perché non inserire nel team persone che rispondono alle famiglie per favorire la comunicazione tra il paziente e loro rispettive famiglie? Non tutti i pazienti hanno un cellulare oppure non riescono ad utilizzarlo bene.
La nostra Sicilia ha bisogno di azioni concrete e non solamente di informazioni sterili, non possiamo portare avanti solo un’immagine negativa ma dobbiamo fare qualcosa di utile.
Bisogna intervenire immediatamente affinché gli ospedali e le strutture sanitarie non siano solamente luoghi dove si cura la malattia ma bisogna curare e prendersi cura del malato nella sua complessità e non solo, bisogna sostenere il personale sanitario che è stremato da turni pesanti ed estenuanti. La pandemia in corso sta disumanizzando l’uomo rendendolo solo e fragile. Occorre umanizzare la Medicina, senza nulla togliere al sapere scientifico al fine di garantire e migliorare il benessere umano, il quale in questo momento così delicato è ancora più urgente e necessario. Purtroppo si parla tanto di umanizzare le cure con un approccio interdisciplinare, ma rimangono solo parole. La cura non è esclusivamente tecnica, impersonale, ma bisogna cogliere che dietro alla malattia c’è una persona malata formata non solamente da corpo e materia.
La salute, secondo la classica definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (1946), è uno stato completo di benessere fisico, mentale, e sociale e non semplicemente assenza di malattia.
La Pedagogia può interagire con la prassi medica evidenziando l’importanza dell’interdisciplinarietà nella gestione del paziente.
Inoltre, le faccio presente che dal 1986 la Regione Sicilia ha inserito il Pedagogista nelle piante organiche delle Aziende Sanitarie e purtroppo negli ultimi vent’anni non sono stati più espletati concorsi, pur vantando un percorso pionieristico. Infine anche le “Linee guida per la determinazione del piano del fabbisogno e delle dotazioni organiche” approvate con Decreto Assessoriale n. 2201 del 06/12/19 espressamente prevedono la figura del pedagogista. A tal proposito, Le sottopongo alla Sua attenzione alcuni interrogativi: Perché non espletare nuovi concorsi? Perché non inserire il Pedagogista all’interno delle strutture sanitarie? Perché non dare alla nostra Regione un immagine propositiva ed innovativa? Perché non investire nella prevenzione mirata alle nuove generazioni?
Alla luce di quanto espresso, da Pedagogista, specializzata in Neuro-Pedagogia Clinica mi rivolgo a Lei, affinché si possa cogliere questo bisogno urgente e valutare la figura del Pedagogista all’interno delle strutture sanitarie con lo scopo di rendere meno traumatico la degenza ospedaliera e migliorare la comunicazione, il quale è un elemento terapeutico vero e proprio.
La sottoscritta dà la propria disponibilità a iniziare questo percorso innovativo e di cambiamento.
Nel ringraziarla della Sua attenzione, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Francesca Macca
Specialista in Scienze Pedagogiche e Progettazione Educativa