VITTORIA – Inizialmente presenti 23 consiglieri su 24, si è svolta martedì sera, nella Sala Carfì, una sessione consiliare con un solo punto all’odg: “Proposta di deliberazione: Organizzazione fiera Campionaria Emaia – Novembre 2016”
I lavori sono stati introdotti dal presidente del Consiglio, Andrea Nicosia, Sac, che ha letto il punto all’ordine del giorno, successivamente presentato dal dirigente dello Sviluppo economico, Salvatore Guadagnino, ed ha chiarito che “la seduta d’urgenza è stata convocata proprio per dare tempo all’amministrazione comunale di operare tempestivamente”.
Sono, quindi, intervenuti Salvatore Sallemi, Sac (“La Commissione consiliare permanente Affari Generali ha votato l’atto con cinque componenti a favore su otto. Il Consiglio condivida la volontà dell’amministrazione comunale, poiché siamo ormai ad un bivio: fare la Campionaria così o non farla. Il passaggio in Consiglio è stato voluto dall’amministrazione comunale”); Fabio Nicosia, Ni (“Mancano nel dispositivo quegli elementi che ci facciano capire l’opportunità di gestire la Campionaria dall’ente Comune; aspettiamo un’analisi più completa; in che modo si traduce questa organizzazione da parte del Comune? Verso dove va la Fiera Emaia? Assunzione in carico della Campionaria è facile: quella delle altre edizioni, in perdita, più difficile. Dove andare a fare i contratti? Qual è il costo degli spazi? La relazione che ci è stata presentata suscita parecchi dubbi. Non c’è un ben definito cambio di rotta”); Giuseppe Ragusa, M5s (“Mi sono astenuto in Commissione perché volevo valutare bene l’atto. La spiegazione del dirigente mi ha chiarito alcuni dubbi. Chiedo chiarimenti all’Amministrazione anche per quanto avverrà nei prossimi giorni. Vogliamo essere partecipi di tale evento. Tutti debbono portare idee. Le altre edizioni siano specialistiche, finalizzate ad agevolare l’economia locale. Voteremo positivamente, perché vogliamo portare idee nuove”); Giuseppe Re, M5s (“Si tratta di una fiera che Vittoria sente come propria, ma che ci costa parecchio. Dovremmo interrogarci con serenità sul perché del fallimento dell’Emaia. Non si tratta di stand con prodotti tipici, ma di sbuccia patate e affettatrici. Prima c’erano momenti culturali e di analisi importanti. La fiera va rilanciata. Auspico che l’amministrazione comunale non continui con i debiti e con gli errori che sono stati fatti finora; se sarà così, siamo disponibili a collaborare e a confrontarci sulle scelte future. I tempi non aiutano, ma è giusto provarci, pur sapendo che non sarà facile”); Salvatore Di Falco, Pd (“Auguro buon lavoro al commissario straordinario, che è un valido professionista. Oggi non stiamo parlando della Fiera Emaia, ma della Campionaria. Ringrazio sindaco che, pur non essendo obbligato, ha aperto un dibattito sull’Emaia, partendo dalla Campionaria. Ingeneroso dare addosso alla Fiera Emaia. Siamo alla 50a edizione. È in crisi, ma lo è come altre realtà socio economiche del nostro territorio. Subiamo la crisi Emaia, tanto quanto la subisce il settore commerciale nella sua interezza. Non siamo in grado di rappresentare il territorio. Ormai è diventata un centro commerciale. Sarà una battaglia continua. Chiedo: il legale rappresentante è il direttore. Come verrà sinergizzato il rapporto con la Dirigenza? Che tipo di decisioni potrà prendere l’Amministrazione, stando così le cose? C’è la sospensione degli organi gestionali? C’è il potere sostitutivo da parte dell’amministrazione comunale? Quali fondi del Bilancio sono stati reperiti per affrontare le spese iniziali?”); Alfredo Vinciguerra, Sac (“L’Emaia ha rappresentato una delle eccellenze locali. Eppure oggi è in regime fallimentare. Come mai il consigliere Di Falco non ha detto il perché dei fallimenti durante i cinque anni della sua gestione? Partire da un dato certo: non ci sono soldi, per cui o non la facciamo o se ne assume l’onere il Comune. La scelta dell’Amministrazione è stata coraggiosa. Stasera il Consiglio è chiamato a dire la propria su questa scelta, che ritengo vada ratificata”); Fabio Nicosia (“Non siamo pregiudizialmente contrari all’organizzazione da parte del Comune. Non abbiamo avuto alcuna risposta a quello che abbiamo sollevato. La relazione è insoddisfacente; manca il Bilancio di previsione. Quali sono le spese e le entrate previste? Come è organizzata sul piano logistico? Il problema vero sono i soldi. A Vittoria non arriva un centesimo. Li chiederemo a Palermo e lo faremo anche noi”); Giuseppe Ragusa (“Senza i sogni non si realizza nulla. Come cittadino vedo uno spegnersi continuo dell’Emaia. Bisogna assumersi delle responsabilità. Ho delle idee e le voglio portare avanti”); Salvatore Sallemi (“Stiamo parlando della Campionaria di novembre, non dell’Emaia. C’è il dirigente, c’è il commissario. Avremo delle risposte. Non condivido quanto detto da Fabio Nicosia: ci sono delle responsabilità che chi ha sbaghliato deve assumersi. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Giusto confrontarsi con il passato. Il sindaco ci garantirà a livello regionale. Noi all’Emaia ci stiamo entrando solo oggi. Ancora non abbiamo nemmeno aperto la porta. Lasciamo parlare i tecnici”); Giuseppe Re (“Mai avuto a che fare con Cuffaro. Sono stato consigliere provinciale nei Popolari, come indipendente. Fare debiti è ormai nostra abitudine; non va bene così. Occorre gestire senza indebitarsi e dare spazio alle imprese dei giovani. Non è un peccato far pagare ingresso, anche solo di due euro”); Bianca Mascolino, Pd (“Non abbiamo dati, non sappiamo nulla. Le premesse sono negative, per cui non è possibile dare un parere favorevole. Nessuno ha padroni e padroncini. Occorre avere basi tecniche e specifiche indicazioni; ci stiamo basando solo su parole in libertà”); Valentina Argentino, M5s (“Il mio ruolo è portare idee; spiace ciò che è stato detto da alcuni. Abbiamo dubbi su aspetti tecnici e sul Bilancio, ma dobbiamo andare avanti. Occorre dare una svolta con metodi nuovi. Siamo d’accordo ad intraprendere nuove strade”).
Salvatore Guadagnino ha chiarito che “la decisione di internalizzare la Campionaria è stata presa ai primi di settembre. Le tariffe saranno le stesse di quelle dell’anno scorso; per rispetto al Consiglio non ho formalizzato prima atti e tariffe; i contratti li firmerò io; non è ostativa la presenza del rappresentante legale dell’Amfm Emaia; impiegheremo tutte le risorse a disposizione ed utilizzeremo un capitolo con dei fondi per le spese iniziali. Pensiamo di poter organizzare la fiera Campionaria a costo zero. Eventuali introiti saranno incamerati dal Comune”.
Ha preso subito dopo la parola il sindaco Moscato, che ha preliminarmente fatto gli auguri di buon lavoro al commissario straordinario Giuseppe Palazzolo e al dirigente Guadagnino, “che sarà il primo dirigente del Comune ad organizzare una fiera. È già saltata la fiera di San Giovanni. Far saltare anche la Campionaria avrebbe significato far saltare definitamente la fiera Emaia, per cui andava organizzata. Chi era in grado di farla? Sono venuti da me creditori con assegni insoluti. L’Emaia ha beni pignorati. Non abbiamo tagliato teste: il direttore è lo stesso scelto dalla passata Amministrazione. Non occorre un atto di sospensione: sono strutture del Comune, non dell’Emaia. È tutto regolarmente previsto dal Regolamento Emaia. La scelta era: o dire basta o affrontare la situazione. La decisione è stata assunta ai primi di settembre, grazie anche alla disponibilità dei dirigenti. Ci saranno problemi tecnici? Porblemi politici? Li vedremo e li affronteremo. Partiamo organizzativamente da domani, se il Consiglio approverà. Non ci siamo mossi prima per rispetto del Consiglio. Sono aumentati costi e diminuiti ricavi. La perdita di esercizio nel 2014 è stata di 938.000 euro. Nel 2014 le cinque edizioni fieristiche sono state tutte in perdita. In un mese non pensiamo di modificare un andazzo antico. Non c’è mai stato un responsabile commerciale. Ok per le fiere di settore, ma l’Emaia è in grado di farle? L’Emaia non deve essere la fiera solo dei vittoriesi; è sbagliato pensare a questo. I tempi sono cambiati: la crisi ha toccato anche l’Emaia. Pensiamo ad un raccordo con altre fiere provinciali. Occorre lavorare con consapevolezza. Quest’atto riguarda solo la fiera di novembre. Io non intendo chiedere contributi alla Regione; non ce li daranno; nessuno sta difendendo questo territorio; vedi il caso Gal. Occorre un vittoriese che ci rappresenti e ci difenda: non importa il suo colore politico. Chiedo un atto di responsabilità. Io mi sono assunto le mie responsabilità: se fallisce la Campionaria sarà un mio fallimento. Felici se ci aiuterete, in ogni modo possibile. So bene che è da folli organizzare la Campionaria in poco più di un mese, ma dobbiamo provarci”.
Salvatore Di Falco ha dichiarato di “essere accanto a chi intende difendere il territorio, anche ad un sindaco di colore politico diverso dal mio. La Campionaria comunque è molto partecipata. Vengono anche con camper. I dati negativi letti dal sindaco ricalcano quelli di ogni azienda commerciale di oggi. La mia lettura è leggermente diversa: non stiamo decidendo della vita o della morte dell’Emaia. La nostra decisione non è vincolante. Concordo con la disattenzione che esiste nei confronti della nostra città. La fiera del bestiame di Ragusa è finanziata con 180 mila euro. Il patrimonio dell’Amfm Emaia va difeso. Il mio no non è contro la Campionaria, ma per la metodologia scelta dall’Amministrazione, politicamente incomprensibile e anche un po’ maliziosa per sottolineare la crisi dell’Emaia. Non dimentichiamo che le aziende che debbono essere pagate sono del nostro territorio”.
A questo intervento ha replicato con forza il sindaco, ribadendo che “l’Emaia non ha nemmeno la possibilità di aprire un conto corrente, visto che ci sono assegni protestati. Se le aziende stanno fallendo è perché non sono state pagate da voi, che l’avete gestita prima. Noi non c’eravamo. Così come è stato per l’Amiu. La Fiera Emaia prima produceva redditi e adesso ha un grosso deficit. Come pensate sia possibile organizzare una fiera che fattura cinqucento mila euro senza conto corrente? C’è un limite a tutto!”.
Poiché il confronto in aula, a quel punto, ha assunto toni accesi, il presidente Nicosia ha sospeso il Consiglio. Alla ripresa dei lavori il sindaco ha continuato il suo intervento: “Non è possibile fare ulteriori debiti. Abbiamo un modello di gestione diverso. Però nessuno dica o pensi che stiamo facendo un’operazione simile per frodare i creditori. È un’affermazione che non ha alcuna logica, né politica, né giuridica. Abbiamo trovato un’Emaia con tre stipendi arretrati e ci ritroviamo con un fardello pesantissimo. Non intendo continuare così. Verificheremo se ci sono responsabilità personali. Intendiamo sviluppare un’altra gestione, più oculata”.
È stata quindi aperta la fase del voto e delle dichiarazioni di voto:
Salvatore Di Falco: “Non ho detto quello di cui sono stato accusato. Sono sereno a livello personale e politico. Ho dubbi sulla vostra capacità di salvarla. Nessuna paura dei controlli minacciati. Voto no perché ritengo che il sistema sia inutile. Disponibili lo stesso a collaborare per la Fiera”.
Giuseppe Re: “Imbarazzo per un dibattito dai toni accesi. Voto favorevole in direzione di una futura svolta della fiera”.
Fabio Nicosia: “Difficile intervenire dopo momenti di tensione; mi dispiace per le accuse nei confronti del collega Di Falco. Non si può cambiare atteggiamento per una frase magari fraintesa. Riguardo all’atto, si è parlato di difficoltà anche a livello internazionale. Anche altre fiere nazionali hanno deficit di gestione. Dovute anche alla chiusura di numerose aziende, anche di quelle che operavano a livello nazionale. Voto contrario”.
Alfredo Vinciguerra: “Discussione esaustiva; forse si è anche ecceduto su cose che non attengono all’oggetto. Registro un atteggiamento di mancata consapevolezza di quello che è stato il passato. Siamo chiamati a decidere se fare o meno la fiera. Noi voteremo sì al nuovo metodo di concepire la fiera e ad una rottura netta con il passato”.
Al voto, l’atto è passato con 17 sì e 4 no; stesso schieramento per il voto sulla sua immediata esecuzione.
Esaurito il punto all’odg, la sessione consiliare è stata sciolta.