VITTORIA – Il tavolo verde Sicilia apprezza l’intervento dell’On. Lumia sulla questione mafiosa in questo territorio e auspica una approfondimento di alcuni temi segnalati o accennati nel corpo della Interrogazione.
La storia criminale del territorio, dimensionata sulla nomenclatura criminale, non puo’ esaurirsi sicuramente in una mera elencazione fine a se stessa ma intende, e deve, fare i conti con le novità emerse negli ultimi anni, soprattutto al Mercato di Vittoria e nella filiera agroalimentare, che è diventata una questione nazionale. E’ tuttavia da non trascurare ( o oscurare ) mai che c’è a Vittoria un filone di opinione pubblica vasto e potente, quasi un vero e proprio “blocco sociale” calibrato sul controllo del ciclo produttivo e commerciale, che tende a negare l’esistenza di organizzazioni mafiose nel territorio e al Mercato. E’ vero che molte persone citate sono in qualche modo rientrate in se stesse e nella legalità. Ma sono in verità troppo poche per segnare un cambiamento di tendenza.
La lunga serie dei nominativi citati sottolinea la vastità e la complessità del radicamento criminale, segnala la estrema pericolosità a cui si espongono giornalisti e politici, organizzazioni territoriali oltre che cittadini, produttori, etc, per l’impegno antimafia nel territorio, che si è trasformato in una trincea e in un avamposto di resistenza al dominio mafioso, e impongono per altro l’adozione di strumenti nuovi nell’impegno di tutti, a tutti i livelli.
Il ruolo delle banche a supporto dell’usura dentro la filiera e la stessa struttura mercatale, la diffusione di pratiche illegali connesse alla dimensione associativa e alle caratteristiche mafiose del dominio sui prezzi e sui percorsi commerciali legati al pagamento di aggi e provvigioni illegali, la diffusione perniciosa di sistemi illegali e mafiosi, praticati su scala industriale, di vendita dei prodotti agricoli in paradossale contaminazione con le merci taroccate dagli stessi venditori, in conclamata violazione delle normative piu’ recenti in ordine ai contratti di filiera e specifici, previsti dalla legge. E poi la violenza mafiosa che si è esercitata costantemente nel territorio e al Mercato, con morti ammazzati, box di cemento armato liquefatti, aggi e provvigioni imposti su tutto e persino sull’aria che si respira. Il tutto ormai praticato con ovvia naturalezza. Questo è la mafia.
Non bastano piu’ i controlli tradizionali, che saranno utili per discernere fra elusioni, evasioni, fatture in nero e pratiche mafiose, di dominio dei prezzi, di taroccamento delle merci a danno di produttori e consumatori, dei servizi vari e dei trasporti.
Se si parla di mafia vuol dire che la mafia c’è. Da decenni. E’ lo Stato e tutti noi a dovere avere piu’ coraggio e invadere il campo dello sterminio mafioso, con l’ACCESSO. Non è una brutta parola per gli onesti, che operano al Mercato e nella Filiera.
Le minacce che si scatenano su di noi, molto spesso tralasciate e lasciate alla solitudine di chi le riceve, non ci intimoriscono.
Ecco perchè chiediamo a Peppe Lumia, che ringraziamo, di andare oltre e di pretendere una maggiore presenza dello Stato, che sappia leggere le carte, monitorare i percorsi, tutelare la legalità, bloccare le collusioni o connessioni mafiose, ampie e articolate che in sotterranea cointeressenza dettano le regole di funzionamento della filiera, qui a Vittoria, nel Sud Italia e nel Paese. Nel Mercato, nei Mercati e nella Filiera Agroalimentare.
TAVOLO VERDE SICILIA
DON GIUSEPPE DI ROSA-SEN. CONCETTO SCIVOLETTO- FRANCESCO AIELLO